Le mie sculture in ferro, ancora adesso raccontano il mio sentire: loro hanno il coraggio di affrontare con più determinazione la vita di oggi. Corpi forti, dove vene gonfie di ruggine guardano il mondo con sfregio e maggiori consapevolezze. Il ferro, materiale maschio, corrompibile e povero, diventa il mezzo che mi permette di “dire” senza troppi preamboli, cosa penso dell’essere e della sua incapacità o inadeguatezza nei confronti della natura circostante, lui che da sempre si ritiene il centro dell’universo.