…. Seguendo questo concetto, e sempre alla ricerca di nuovi materiali, ho iniziato ad usare il titanio.
Che a differenza del ferro che sento come elemento molto maschile, il titanio lo reputo invece più femminile, pronto a tirar fuori i propri colori, pur restando pulito e argenteo.
Ho brevettato così una macchina per l’anodizzazione del titanio, corredata da pennelli costruiti appositamente con all’interno un conduttore di corrente negativa che a contatto con la parte da colorare, dove metto il polo positivo o massa, ottengo una scala cromatica di circa 15 tinte base, ognuna con le relative sfumature.
Studiando negli anni più a fondo questo nuovo metallo, ho potuto raggiungere una maggiore gamma di colori, una più elevata brillantezza o più opacità a seconda della necessità che l’opera richiede e molto importante, una maggiore resistenza all’abrasione.
Il titanio illuminato con luce monocromatica, dona ai colori effetti particolarmente brillanti, ma quelli lucidi, si ottengono comunque solo partendo da superfici lucide, ed i colori pastello partendo da superfici sabbiate o rugose …